Paul Gauguin a Tahiti
Dal 25 al 27 marzo, le atmosfere di Tahiti e delle remote isole Marchesi vengono raccontate al cinema attraverso gli occhi del pittore francese, nell’ambito della stagione de La Grande Arte al Cinema.
La figura di Paul Gauguin, pittore francese della fine del 1800 tra i maggiori rappresentanti del post-impressionismo, è da sempre rappresentativa dell’autenticità e dell’incontaminatezza de Le Isole di Tahiti, luogo in cui trascorse diversi anni della sua vita proprio alla ricerca di questi aspetti ormai perduti nella società occidentale.
Il primo aprile del 1891, a bordo della nave Océanien, Paul Gauguin lasciò Marsiglia diretto a Tahiti, dove verrà profondamente ispirato dalle bellezze naturali dell’isola e dalla particolare purezza dei suoi abitanti, che popoleranno alcune delle sue opere più celebri.
In arrivo nei cinema italiani nelle sole giornate del 25, 26 e 27 marzo – l’elenco delle sale su www.nexodigital.it – come nuovo appuntamento del progetto della Grande Arte al Cinema, è un viaggio alla ricerca delle origini quello proposto da “Gauguin a Tahiti. Il Paradiso perduto”, il nuovo docu-film con la partecipazione straordinaria di Adriano Giannini, diretto da Claudio Poli, su soggetto di Marco Goldin e Matteo Moneta, che firma anche la sceneggiatura, e prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con il sostegno di Intesa Sanpaolo. Ripercorrendo le tracce di una biografia che appartiene ormai al mito e di una pittura raffinatamente primordiale, il film evento, che vanta una colonna sonora originale firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino, ci guiderà infatti in un percorso tra i luoghi che Gauguin scelse come sua patria d’elezione e attraverso i grandi musei americani dove sono custoditi i suoi più grandi capolavori: New York col Metropolitan Museum, Chicago con il Chicago Art Institute, Washington con la National Gallery of Art, Boston con il Museum of Fine Arts.
É infatti nelle più grandi metropoli internazionali che oggi viene conservata la maggior parte dei suoi dipinti, anche se ad Hiva Oa è ancora possibile ripercorrere le orme del pittore visitando la riproduzione della Maison du Jouir, il piccolo museo a lui dedicato, nonchè sua abitazione durante il soggiorno nelle Marchesi. Gauguin dipinse qui alcuni dei suoi quadri più famosi, prendendo ispirazione dalla vita quotidiana degli isolani, dalle leggende e dalle antiche tradizioni religiose di queste terre mitologiche.
Sempre a Hiva Oa è possibile visitare anche il cimitero dove Gauguin riposa, di fronte alla baia di Taaoa sotto la dolce fragranza dei frangipane.
Il racconto sarà accompagnato anche dalle parole dello stesso Gauguin, con brani tratti da testi autobiografici, dalle lettere a familiari e amici e alla moglie Mette, alla quale Paul scriverà: “Verrà un giorno, e presto, in cui mi rifugerò nella foresta in un’isola dell’Oceano a vivere d’arte, seguendo in pace la mia ispirazione. Circondato da una nuova famiglia, lontano da questa lotta europea per il denaro. A Tahiti, nel silenzio delle notti tropicali, potrò ascoltare il ritmo dolce e suadente del mio cuore in armonia con le presenze misteriose che mi circondano. Libero, senza problemi di denaro, potrò amare, cantare, morire”.