Back to the Wine
Torna a Faenza, in provincia di Ravenna, il 17 e il 18 novembre, Back to the Wine, la fiera e mercato dei vini artigianali.
Back To The Wine – Artisan Wine Fair in Italy – propone 150 vignaioli artigianali naturali che lavorano a basso impatto ed interventismo per massimizzare la sincerità dell’uva e del territorio, esaltando una mano virtuosa e l’aspetto umano, culturale e tradizionale del vino!
A Back to the Wine sarà anche possibile acquistare direttamente dai produttori, sia vino che food, agevolati dalla presenza di carrelli e di un punto spedizione colli.
Tra i 150 produttori presenti a BTTW 19 anche un banco di assaggio dei Vini Alchemici delle aziende Heliantus, Oreste Sorgente e Cantina Alchemica; un banco di assaggio UòPatanù – Ovada Naked, un gruppo produttori di Ovada (AL) sulla scia dell’eredità dell’indimenticabile maestro Pino Ratto! Al banco comune saranno presenti Cascina del Vento, Cascina Boccia, La Signorina e Rocco di Carpeneto.
Sempre da Ovada saranno presenti, ma ciascuno col proprio banco: Forti del Vento, Rocca Rondinaria e Cascina Boccaccio. Ovada è una zona del Piemonte enoicamente meno nota rispetto alle denominazioni più famose, ma che produce vini di grande qualità e personalità. Il vitigno principe ad Ovada è il Dolcetto;
Presente anche la Valtellina, dove la viticoltura eroica, i ripidi pendii che richiedono terrazzamenti e tutte le operazioni rigorosamente a mano sono la normalità, con le aziende Boffalora (Castione Andevenno, SO) e Barbacan (S.Giacomo di Teglio, SO).
Inoltre saranno presenti ben 40 produttori di eccellenza dalla regione ospite, l’Emilia-Romagna, scelti tra i migliori artigiani, una proposta unica ed esclusiva di Back to the Wine.
E per i più curiosi, sarà presente anche un banco di assaggio dei Vini Etruschi.
E ancora, alla manifestazione fieristica parteciperà anche la Toscana che “non conosci e che non ti aspetti”, La Pievuccia (Castiglion Fiorentino, AR), Le Pianore (Monticello Amiata, GR) e Podere Olivento (Pitigliano, GR).
Saranno poi presenti in fiera di aziende extra confine da Slovenia, Francia, Spagna e Georgia. In particolare, Baldovar 923 dalla regione montana Alto Túria, presso Valencia, ragazzi che hanno recuperato la cultura naturale dell’uva Merseguera e Bobal ristrutturando una vecchia cantina abbandonata. Viticoltura di montagna, vini radicati nel territorio e qualità. Altitudine, argilla, pietra, aridità, freddo e varietà autoctone Merseguera e Bobal sono le loro parole d’ordine; Sad Meli Winery, dal villaggio di Sadmeli, regione Racha in Georgia, la culla millenaria del vino; Beka Kereselidze è un giovane che porta avanti la tradizione di famiglia utilizzando varietà autoctone quali Saperavi, Tetra, Alexsandrouli e seguendo le tecniche ancestrali georgiane con vinificazione e affinamento in Qvevri. La cantina è stata costruita utilizzando solo vecchi mattoni georgiani, tegole, legno e pietra per perpetuare le tradizioni degli antenati, usando le loro antiche tecniche e creare stanze che mantengano una temperatura ideale e perseguire la massima sanità di uve e vino.
Quest’anno infine, saranno in fiera anche due laboratori da non perdere: verticale di Caparsino con Francesco Falcone e Paolo Cianferoni e quella sui vini a fermentazione alchemica, con Giorgio Mercandelli.
Info:
Back to the Wine:
Fiera di Faenza, viale Risorgimento, 3
48018 Faenza – Ravenna
17-18 novembre 2019
Orari:
domenica dalle 10 alle 20; lunedì dalle 11 alle 19.
Biglietto d’ingresso:25 euro la domenica, 20 il lunedì, sconto 5 euro per soci AIES
Il biglietto di ingresso comprende: calice per la degustazione libera dei vini.
Info:
www.backtothewine.it