Torna il Ballo del Doge
La notte dell’ultimo sabato di Carnevale 2020, Antonia Sautter presenterà al mondo la sua maestosa rapsodia veneziana: Il Ballo del Doge: “Carnival Rhapsody – Provocation, Redemption, Miracle”, è infatti il tema scelto dalla stilista, paladina dell’handmade in Venice, per la XXVII edizione di questa straordinaria produzione artistica che porta la sua firma e che sabato 22 febbraio, a partire dalle 20, per la prima volta, allestirà alla Scuola Grande della Misericordia.
La Provocazione di accogliere la sfida di dare continuità al sogno, nonostante gli imprevisti naturali che Venezia si è trovata a vivere con l’eccezionale “acqua granda”, per lanciare e rilanciare al mondo un messaggio di positività, per continuare ad osare e desiderare di vivere l’inedito e sperimentare l’insolito.
La Redenzione come ambizione di riscatto da qualsiasi avversità, per continuare a godere dell’irrinunciabile senso di meraviglia. Redenzione intesa, anche, nella sua pronuncia più alta: come libertà e liberazione, e nulla più del Carnevale è l’occasione per assaporare questa sensazione.
Il Miracolo di salvare la città attraverso il gala di Carnevale più glamour al mondo: Il Ballo del Doge. Perché miracolo è tutto ciò che di ardentemente desiderato si avvera, è l’aspirazione invocata che si manifesta. Miracolo sarà quanto la stilista e imprenditrice veneziana Antonia Sautter riuscirà a realizzare anche quest’anno, reinventando creativamente la nuova location scelta: la Scuola Grande della Misericordia prevedendo in essa la trama di una rappresentazione che materializzerà la rinascita di Venezia sommersa dalle acque.
Scenografie disegnate appositamente per il tema e realizzate su misura per gli ambienti, decorazioni superlative, spettacoli con più di 150 artisti – fra fidelizzati delle precedenti edizioni e volti nuovi provenienti da casting selezionati dalla stessa Antonia Sautter – oltre a raffinate pietanze, musiche, balli e intrattenimenti fino all’alba, fanno de Il Ballo del Doge l’unico evento internazionale celebrato a Venezia dal jet set e da tutti i cacciatori di sogni.
Rapsodia veneziana, dunque, come tema principale dell’edizione 2020 de Il Ballo del Doge che prendendo spunto dalla composizione musicale a tema libero tanto cara a Brahms e Gershwin, si innalza a summa corale di singole espressioni artistiche di eccellenza.
Tutto questo sotto le imponenti 24 colonne della sala principale d’ingresso e al piano superiore di Scuola Grande della Misericordia, dove Antonia Sautter vestirà interamente ogni spazio di suggestion veneziane.
Rapsodia che racconterà il Carnevale in un susseguirsi incessante di novità e sorprese e consentiranno ad Antonia Sautter di sperimentare, di osare e di dare più, a dimostrazione di come anche attraverso i sogni si possa mantenere viva la tradizione che innalza il prestigio di Venezia, celebra la sua magnificenza e protegge i suoi tesori.
Il Ballo del Doge è un sogno assolutamente autentico, concreto, che si configura come la moderna rivisitazione dei lussuosi banchetti della Serenissima, con mise en place impeccabili, tavoli imbanditi di deliziose pietanze, fiumi di bollicine.
Fin dai suoi esordi nel 1994 Il Ballo del Doge di Antonia Sautter è universalmente riconosciuto come il più sontuoso, raffinato ed esclusivo Gala in maschera del Carnevale di Venezia nel mondo.
Dall’allestimento scenico alle performance di cantanti, ballerini e aerialists, dal design floreale al menu, dai capolavori sartoriali indossati da ospiti e artisti, tutto concorre, per una sera, al grande e straordinario risultato che è Il Ballo del Doge di Antonia Sautter, dove lo spirito del Carnevale di Venezia entra in osmosi con la vita vera, esortando a osare il coraggio di essere felici. O quantomeno spensierati.
“Solo una grande passione animata da un pizzico di irrazionalità e leggerezza può portare alla realizzazione di un miracolo. Solo il grande amore per Venezia e di coloro che la amano veramente, può concorrere a questo miracolo. I veneziani sono i primi ad avere Venezia nel cuore, perché hanno un cuore grande. La mia parola d’ordine, da sempre, è sogno. Perché Venezia è essa stessa un sogno ad occhi aperti. Sotto gli occhi di tutti”. Antonia Sautter