Las Vegas: una destinazione piena di sorprese
di Marta Soligo.
Sempre più turisti che visitano Las Vegas scelgono di andare al di là della famosa “Strip”, la strada dei grandi resort e casinò, decidendo di esplorare le bellezze che il deserto del Nevada ha da offrire. In questo articolo raccontiamo quattro attrazioni – Red Rock Canyon, Hoover Dam, Boulder City e Lake Mead – per farvi scoprire una Las Vegas piena di sorprese.
Red Rock Canyon
Il parco di Red Rock Canyon si trova a meno di trenta chilometri dalla Strip e ogni anno accoglie più di due milioni di visitatori. L’aspetto che principalmente colpisce i turisti è il colore rosso vivo delle rocce che circondano l’intera location. Si tratta di una formazione che risale a centinaia di milioni di anni fa, composta da dune di sabbia che nel tempo si sono solidificate. Al di là della possibilità di intraprendere passeggiate ed arrampicate, i turisti amano fermarsi ad esplorare il Visitor Center, che ospita un museo e fornisce informazioni di vario genere. Negli ultimi anni, il parco ha sviluppato un importante numero di iniziative per i più piccoli, offrendo attività didattiche legate alla geologia ed al mondo animale. Nonostante la maggior parte delle persone attraversi questo canyon in auto, se le giornate sono abbastanza fresche e le gambe ben allenate, un tour in bicicletta non deluderà. E attenzione: non è raro, per chi esplora questa zona, incontrare tartarughe ed asinelli selvatici!
Hoover Dam
Completata nel 1935, la diga di Hoover fu creata sul confine tra Nevada ed Arizona con lo scopo di domare il fiume Colorado e fornire acqua ed energia idroelettrica al Sud-ovest americano. La sua costruzione fu il risultato di uno sforzo enorme, che coinvolse migliaia di lavoratori e costò oltre cento vite. Originariamente conosciuta come Boulder Dam, nel 1933 fu ufficialmente ribattezzata Hoover Dam, in onore del presidente Herbert Hoover. Hoover Dam sfrutta l’acqua del famoso lago artificiale Lake Mead. Turisti da tutto il mondo visitano questa imponente attrazione, i cui numeri hanno fatto la storia. La diga, infatti, per la quale sono serviti quasi 800 mila metri cubi di cemento, è alta più di 221 metri e pesa più di 6.600.000 tonnellate. Visitatori provenienti da ogni parte del globo si recano ogni giorno ad ammirare questo luogo, da molti definito come un capolavoro ingegneristico.
Lake Mead
Non solo Lake Mead è il bacino idrico che fornisce acqua alla diga di Hoover, ma è anche uno dei più grandi laghi artificiali del mondo, con la sua superficie di 593 chilometri quadrati. Il lago prende il nome da Elwood Mead, che ne fu commissario per la bonifica tra il 1924 ed il 1936. La zona visitabile è parte di un grande parco, chiamato Lake Mead National Recreation Area, dove i turisti possono svolgere diverse attività, dal campeggio alle gite in barca. I viaggiatori rimangono spesso colpiti dalla bellezza del paesaggio, che offre un contrasto unico tra l’azzurro del lago e le rocce desertiche circostanti. Uno dei momenti migliori per esplorare l’area è il tramonto, durante il quale, per qualche minuto, il cielo diventa rosa, donando uno spettacolo indimenticabile.
Boulder City
Costruita nel 1931 come casa temporanea per i lavoratori di Hoover Dam, Boulder city è un’affascinante cittadina sempre più conosciuta dal punto di vista turistico. La bellezza di questa destinazione è dovuta al fatto che Boulder City doveva servire da città modello, una sorta di speranza per un futuro luminoso durante il periodo della Grande Depressione. I turisti amano passeggiare attraverso il piccolo centro, tra negozi vintage e case storiche. Guardando ai diversi parchi e giardini cittadini, si rimane colpiti dal colore verde dell’area, in contrasto con i toni desertici. Un consiglio: perdetevi tra le caratteristiche stradine e seguite quelle in salita: la vista su Lake Mead è mozzafiato! Da quando è nata, inoltre, Boulder City è soggetta ad un’ordinanza anti-gioco d’azzardo, che è ancora in vigore. Dopo avere esplorato i giganteschi casinò della Strip, vi sembrerà strano scoprire questa oasi, lontana dai rumori delle slot machine!
Marta Soligo insegna Sociologia del turismo e del tempo libero alla facoltà di Sociologia all’Università del Nevada, a Las Vegas. Collabora con l’Università di Bergamo come ricercatrice nel campo degli studi culturali. Laureata in Pianificazione e gestione dei sistemi turistici presso l’Università di Bergamo. Nel 2013 è stata invitata come studiosa dall’Università della California per indagare sulla creazione di spazi turistici e fenomeni collegati all’industria di Hollywood. Ha presentato il suo lavoro accademico in conferenze organizzate dall’Organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite) e dal Consiglio internazionale dei musei.