Il Presepe di Francesco
Dallo scorso 8 dicembre, nonostante le limitazioni dovute alla pandemia da Coronavirus, sono state migliaia le persone che si sono recate ad Assisi per ammirare le video proiezioni “impaginate” sulle facciate dei principali monumenti della città, oltre alla visita alle istallazioni presepi ali collocate a ridosso degli stessi monumenti-
E stiamo parlando di veri e propri gioielli, dalla Basilica Superiore di San Francesco, al Duomo di San Rufino, sino alla piazza del Comune, per un itinerario che ha scaldato e scalderà ancora il cuore delle tante persone che sono giunte e giungeranno ad Assisi sino al termine delle Festività.
Il merito di questa progettualità fa capo al Sacro Convento di Assisi, che assieme alla Città ha voluto fortemente questa iniziativa dando la possibilità a numerose aziende di cimentarsi in un’impresa che ha assunto delle dimensioni mai viste in precedenza nella regione Umbria.
Un’occasione di lavoro, quindi, anche per alcune realtà locali, in primis per l’Atmo di Bastia Umbra che ha realizzato le 53 statue del Presepe di Francesco e che sta installando nuovi sorprendenti ingressi.
“Abbiamo accettato questa sfida – ha dichiarato Valerio Giombolini, Direttore di ATMO – che all’inizio appariva impossibile per i tempi ristretti che ci sono stati assegnati e che solo la forza e il coraggio di un team già molto affiatato ha potuto non solo cogliere, ma anche vincere. Siamo molto orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione di un progetto molto bello e pieno di valori e ringraziamo il Sacro Convento di Assisi di averci rinnovato la sua fiducia”.
Il Presepe di Francesco nasce dalla geniale intuizione di riprendere i personaggi del ciclo pittorico giottesco ospitati presso la Basilica di San Francesco e di modellarli in 3D per poi riprodurli a una dimensione leggermente superiore a quella reale.
“E’ stato bello – aggiunge Edoardo Guarducci, Coordinatore della Produzione – vedere come le tecnologie digitali si siano mescolate a quelle ancora strettamente legate alla produzione artigianale. Dalla modellazione 3D alla robotica, dai lavori di falegnameria a quelli di decorazione pittorica, è stato un susseguirsi armonico di saperi antichi e contemporanei che ci hanno di giorno in giorno sempre più emozionato”.
Per l’occasione ATMO ha realizzato un video nel quale vengono descritte le varie fasi di lavorazione. Immagini accompagnate da informazioni di carattere generale relative anche alle ore di lavorazione, ai materiali impiegati e alle tecniche di produzione.
Ma i veri protagonisti di questa realizzazione sono stati: Laura Bucarini (direttrice della scenografia), Cristina Ducci (consulenza artistica e pittura), Moreno Bizzarri (pittore), Massimo Aristei (scenografo) e Marco Troppa (scenografo).
“Riteniamo – conclude Eugenio Guarducci, Presidente di Gioform – che questa esperienza possa ispirare anche altri ambiti culturali dove il mix tra tecnologia e la tradizionale manifattura scenografica possa essere declinato al meglio anche per valorizzare altri nostri tesori. Che questa progettualità parta dalla nostra piccola ma grande regione deve essere considerato un segnale di fiducia e speranza per il futuro, per il quale noi continueremo a impegnarci in un costante lavoro di ricerca e sviluppo di nuove idee
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