Delhi, la corte dei miracoli.
Corrispondenze dall’India
Cosa c’è di più misterioso dell’amore?
Quelle inspiegabili connessioni fra due esseri umani diversi in tutto?
Quando si ama entra in gioco l’inspiegabile.
Mentre penso a quanto mistero ci sia in ognuno di noi realizzo che una mucca oziosa, indifferente e smunta è la causa della nostra sosta.
L’India è incredibile quasi quanto l’amore.
Hai le stesse difficoltà nel spiegarne l’essenza.
L’amore e l’India percorrono lo stesso binario, almeno nella mia mente. Sanno di incredibile, sanno di odori che si riconoscono, si cercano, si incontrano per caso.
Lo sguardo della ragazzina che bussa nel finestrino dell’auto è un miscuglio di dolcezza, astuzia, furbizia e compassione. Bellezza sparsa in lei.
Tolgo dalla tasca le 10 rupie che ho messo da parte. Gliele porgo sorridendo, mi guarda, anche lei sorride, lo fa con tutto il volto. Coinvolge occhi, bocca, naso, zigomi, guance.
I suoi sono occhi di gitana indiana.
Bracciali, collane, anelli, orecchini. È un bazar. Mi ricorda Esmeralda, quella della favola. Le danze intorno al fuoco, gli abiti colorati, il luccichio.
Questa giornata da sola in giro per Delhi ha una valenza iniziatica. In qualche modo non tornerò più indietro. Lo stato di eccitazione, le sollecitazioni, il costante contatto con le persone, tutto questo miscuglio incredibile di oggi tiene alto il livello di attenzione, di adrenalina. L’architettura di Old Delhi, abbandonata, in disfacimento, eppure così permeata di antico splendore mi commuove. Come mi commuove tutta questa umanità ammassata, buttata sul pavimento senza consapevolezza.
Ho tra le mani il libro di Pasolini.
È cambiato tutto da allora, non è cambiato nulla. Delhi è un girone dantesco ma allo stesso tempo, se la sai leggere, è un inno alla vita.
Cosa ci può essere di più coraggioso, di più tenace, di più reazionario di un uomo che si lava con acqua lercia, sotto un ponte, nella più totale, inaccettabile, vergognosa privazione?
Una privazione accettata con indifferenza da tutti. Senza stupore, senza ribellione.
Eccolo lì, nell’angolo, accovacciato, insaponato dalla testa ai piedi. L’uomo schiuma bianca. L’uomo coraggio. L’uomo tenacia. L’uomo eroe. L’uomo che con quel suo gesto di igiene personale resiste con energica forza al suo martirio.
Delhi. Esisti davvero o moderna “Corte dei miracoli”, popoli i sotterranei di Parigi?
Delhi ti stupisce, è un pugno nello stomaco continuo, è un pugno al cuore.
Difficile suggerire qualcosa perché i programmi saltano, i tempi si dilatano e le pianificazioni non sono di casa.
Ma un luogo nella Old Delhi merita davvero. Hanno fatto rinascere un Haveli, una casa corte tradizionale, oggi hotel e ristorante di “charme”. Io me ne sono assolutamente innamorata.
Eccolo qui ❤️