Tuscia, per un turismo “lento”
Forse pochi vi avranno fatto caso, ma film come “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli; “Pinocchio”, di Luigi Comencini; “Il vigile”, di Luigi Zampa; “La strada”, di Federico Fellini”, sono stati girati in alcuni paesi laziali della Tuscia, tra gli altri, Viterbo, Vitorchiano, Canino, Sutri e Valentano, oltre a Villa Lante, di Bagnaia, (frazione di Viterbo), che insieme a Bomarzo, è uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa manieristici del XVI secolo.
Ma non solo, la regione una volta conosciuta anche come Etruria, dove si era sviluppata ed era fiorita la civiltà etrusca, è stata il set cinematografico anche di famose serie TV, tra cui “Catch-22” con George Clooney e, ancora, “The Young Pope” di Sorrentino e “I Medici”.
Questi luoghi, questi paesi e le campagne circostanti, sono infatti tra gli “studios a cielo aperto” più usati d’Italia e non solo sono state e sono in grado di ispirare generazioni di registi italiani e stranieri, ma sono anche piacevolmente percorribili in bici, a piedi e a cavallo.
Si tratta dei percorsi dedicati e rilanciati dalla Camera di Commercio di Viterbo con il progetto Tuscia Sport & Leisure, un’occasione per riscoprire il turismo sportivo e green, sostenibile e lento, proprio percorrendo i grandi set naturalistici e storici dei film d’autore.
Sono infatti anche queste le nuove frontiere del turismo ai tempi del Covid, un turismo sportivo, esperienziale e sostenibile, che si fa forte di nuovi slanci e nuovi stimoli, dopo 12 mesi di pandemia e nuovi bisogni.
In vista della primavera e di una situazione pandemica che potrebbe migliorare, per rilanciare e valorizzare il patrimonio naturalistico, artistico, culturale e tradizionale italiano, attraverso un turismo sostenibile, Tuscia Sport, segnala una trentina di percorsi per altrettanti viaggi tematici tra le bellezze del territorio: oltre 300 km per una full immersion esperienziale, un tuffo anche negli odori, nei sapori e nei colori di questa straordinaria regione.
Viaggiando nel tempo e nello spazio, tra arte, letteratura e mitologia, alla ricerca di antiche visioni e di tempi sospesi, si offrono così a nuove scoperte, l’Italia di Dante, a 700 anni dalla sua morte; i paesaggi narrati da Goethe in “Viaggio in Italia” al lago di Vico, Sutri e le necropoli e gli scorci che hanno ispirato Pirandello nel suo “Rondone e Rondinella”, a Soriano nel Cimino.
Tra i percorsi disponibili ricordiamo, tra gli altri, anche il sentiero che conduce dal borgo di Vitorchiano, che ospita l’unico Moai esistente fuori dall’Isola di Pasqua, fino a Bomarzo, attraversando il Monumento Naturale di Corviano, le cascate del Martelluzzo, la Riserva Naturale Monte Casoli e il Parco dei Mostri.
Si può quindi proseguire attraverso un altro sentiero, da Soriano nel Cimino verso Cura di Vetralla: lungo il percorso si attraversa la Faggeta del Monte Cimino, recentemente annoverata come Patrimonio dell’umanità.
E ancora, ecco un sentiero che conduce l’escursionista dai Monti Cimini fino alle pendici del Monte Palanzana, attraversando la Riserva Naturale Regionale dell’Arcionello.
Poi si può proseguire con il percorso che collega il centro abitato di Vejano con Blera, dove è possibile vedere il Ponte del Diavolo, di origine romana.
Piacevole è anche il percorso dei castelli, molto panoramico, che tocca luoghi suggestivi come il Borgo Fantasma di Celleno e il Paese delle favole di Sant’Angelo di Roccalvecce.
Gli ultimi percorsi si caratterizzano per la loro ricchezza di reperti archeologici come il Parco Marturanum e la Valle del Tevere.
Info:
Itinerari per trekking, biking, running e turismo equestre disponibili su:
www.tusciasport.it