Australia: la vita sulla Grande Barriera
L’annuale riproduzione del corallo della grande barriera corallina australiana, vista come speranza di una nazione che sta per uscire dall’isolamento: la notte del 23 novembre scorso, in un’esplosione di colori e in uno spettacolo di vita, miliardi di piccoli coralli sono nati sulla Grande Barriera al largo della costa di Cairns, segnando un’altra pietra miliare nella storia della vita sulla barriera corallina.
Il biologo marino di Reef Teach, con più di 20 anni di esperienza, Gareth Phillips, ha paragonato l’evento di riproduzione del corallo di quest’anno, a un simbolo di rinascita e speranza.
Gareth Phillips, che ha filmato in prima persona l’evento, ha commentato che la tempistica della riproduzione del corallo del 2021, circa quattro giorni dopo la luna piena di novembre, coincide approssimativamente con la prossima riapertura dell’Australia: ha paragonato l’emozione della nuova vita corallina allo stato d’animo di una nazione che sta per riemergere dall’isolamento.
“Niente – ha dichiarato il biologo – rende le persone più felici di una nuova vita, la riproduzione di corallo ne è il più grande evento al mondo. Una vera e propria celebrazione della vita. Questa positività è ciò di cui abbiamo bisogno”.
La riproduzione dei coralli avviene una volta all’anno; quando i coralli rilasciano nell’acqua il materiale genetico che arrivando in superficie si apre rilasciando sperma e uova che urtandosi si fecondano.
Mr Phillips, dall’imbarcazione della spedizione, Passions of Paradise, presso Point Break Reef al largo di Flynn Reef a 60km dalla costa di Cairns, ha commentato che quest’anno la riproduzione del corallo è iniziata al tramonto ed è stata magistrale: “i coralli hanno rilasciato tutti insieme il materiale genetico, ma questa volta sembravano esserci diverse specie che si riproducevano a ondate, una dopo l’altra. Le condizioni erano magiche, l’acqua era trasparente ed era tutto illuminato da una luminosa luna”.
Paragonando questo evento a un segno di speranza per gli australiani, Phillips ha commentato: “È gratificante vedere la barriera corallina riprodursi. Tutto ciò dimostra che il più grande ecosistema al mondo gode di buona salute. Nonostante abbia attraversato un periodo difficile, può ancora rispondere positivamente – e questo dà speranza“.
Quest’anno, il biologo Phillips e un equipaggio di otto persone sono partiti per studiare l’evento con il progetto Coral Index Project: recandosi in tre diversi siti della barriera corallina hanno delimitato le zone da studiare della barriera.
Durante la notte l’equipaggio è tornato in queste aeree per filmarle e per realizzare ulteriori analisi. Questa ricerca può ritenersi la versione scientifica di un inventario annuale della barriera corallina.
“Sarà la prima volta che avremo a disposizione dati che dimostrano quali specie si riproducono con successo. Con questo progetto mostreremo la variabilità e la diversità della barriera, monitoreremo la sua salute, mostrando quali parti della barriera e quali specie sono attive. Oltre a scoprire una maggiore varietà di coralli“, conclude Philips.
La spedizione Reef Teach è stata sostenuta da Tourism Tropical North Queensland in collaborazione con Tourism and Events Queensland e Tourism Australia. Reef Teach ha anche collaborato con Passions of Paradise, un tour operator di immersioni e snorkeling della Grande Barriera Corallina con sede a Cairns.
Situata al largo della costa del Queensland, nell’Australia nord-orientale, seguendo i contorni della piattaforma continentale, la Grande barriera corallina è il più grande organismo vivente sulla Terra, visibile anche dallo spazio: l’ecosistema raggiunge i 2300 km di lunghezza e nonostante il suo nome, essa è composta da circa 3.000 singoli banchi e isolotti di corallo collegati l’uno all’altro, ognuno a un diverso stadio di sviluppo, e separati da stretti canali tortuosi, su una superficie di circa 344.400 chilometri quadrati.
La struttura è composta da miliardi di minuscoli organismi, noti come i polipi del corallo: in alcuni punti, come al largo di capo Melville, a nord, la barriera corallina è una stretta striscia di corallo, mentre vicino a capo Manifold, a sud, misura 320 km di larghezza. Lungo la barriera si possono trovare gli “Wonky hole”, delle sorgenti sottomarine di acqua dolce.
La barriera ospita innumerevoli specie di pesci colorati, molluschi e stelle marine, oltre a tartarughe, delfini e squali.
Ricordiamo infine, che la Grande Barriera Corallina ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1981: la CNN l’ha inclusa nelle sue sette meraviglie del mondo