Hotellerie De Mascognaz, l’albergo diffuso di chalet storici
La storia di Hotellerie Mascognaz non avrebbe inizio senza i Walser, una popolazione che a partire dal XIII secolo, scelse di stabilirsi nelle vallate del Monte Rosa, luoghi in cui la natura di montagna offre paesaggi straordinari sul secondo massiccio più alto d’Europa. Questa storia non avrebbe futuro senza un uomo e il suo amore per questo villaggio, cornice delle vacanze di quando era un bambino. Un amore che solo i luoghi dell’infanzia sanno trasmettere. E poi nella storia entra in gioco la salvaguardia, figlia legittima di questo sentimento: quando il destino del villaggio sembra in pericolo, quest’uomo, grazie anche ad una tesi universitaria di un amico architetto che svela per filo e per segno come proteggere il villaggio, se ne chiama protettore e custode. Oggi questa storia non ha mutato la sua essenza. E se c’è un fil rouge, è senz’altro quello del preservare ciò che di bello il passato ci ha lasciato. Chi ne ha preso le redini ne ha raccolto il gomitolo per srotolarlo ancora un po’ più in là nel tempo, senza nulla tagliare, ma solo tramandare. Hotellerie de Mascognaz nasce infatti dall’idea del Dottor Paolo Vitelli, fondatore e patron di Azimut Benetti, di preservare e restaurare gli chalet storici che compongono oggi l’albergo diffuso e parte del villaggio Mascognaz.
La meraviglia di dormire nell’antica storia di un luogo autentico delle Alpi, gustare qualcosa di buono o camminare nel silenzio di un villaggio di pietra al cospetto del Monte Rosa, a 1.800 metri di altitudine. Ecco le cime e i pascoli che suonano la musica celestiale del silenzio. Mascognaz è un luogo in cui avvicinarsi a un’idea di montagna autentica, pura, cristallina, silenziosa. E vivere questi luoghi di inaudito splendore cullati dall’assenza del suono, è spesso ciò che serve per ritrovare il tutto.
Il Villaggio è di origine Walser. Intorno al 1300 questa popolazione, originaria del Canton Vallese in Svizzera, fuggita per motivi religiosi dalla terra di origine, si è insediata prima nella zona della Val Sesia, poi a Gressoney e infine qui, in Valle d’Ayas, nella zona che sorge intorno al torrente Evancon. Il Villaggio di Mascognaz, è stato abitato dal 1300 fino ai primi del 1500 e poi ancora dal 1700 circa, fino agli anni Cinquanta del ‘900.I villaggi Walser hanno come filo conduttore la tipologia di costruzione. Si distinguono infatti per i loro Rascard o Stadel, costruzioni con alla base una muratura a secco nella quale vi era la stalla ed al piano superiore le camere da letto. Alla cima di questi Rascard si trovavano le “lobbie”, quelli che oggi chiameremmo solai, luoghi in cui veniva conservato il fieno e gli alimenti da stagionare come salami e formaggi. Tipicamente in ogni solaio si trovavano anche i Rahtelé, costruzioni in legno con diverse ramificazioni dove veniva messo il pane ad essiccare. Il pane veniva prodotto una o due volte l’anno alla fine del raccolto e cotto nel forno del Villaggio oggi ancora conservato qui a Mascognaz. In ogni villaggio gli abitanti lavoravano per autoprodursi tutti gli alimenti e gli indumenti e spesso si barattava questi prodotti con gli altri villaggi.
Hotellerie de Mascognaz è oggi composto da 11 chalet storici diffusi, arricchiti da servizi alberghieri, ristrutturati in ogni dettaglio mantenendo l’originalità della costruzione originaria e preservandone l’autenticità. Durante la stagione estiva è possibile rivivere l’emozione dell’antico villaggio abitato, con il rumore dei campanacci provenienti dai pascoli, lo scroscio del torrente Mascogna’ e il gusto dei sapori ritrovati tipici di queste valli, come il burro e la fontina delle mucche del villaggio.In inverno l’isolamento e il silenzio rendono unico questo villaggio di ospitalità. Nei mesi invernali, l’Hotellerie è infatti raggiungibile solamente con mezzi forniti dalla struttura: motoslitte o Defender. Il villaggio, pur mantenendo la sua identità autentica, offre tutti i servizi di un Hotel: un ristorante in quota fra i più alti d’Italia e una spa composta da piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco e carta trattamenti.Per vivere la natura, l’Hotellerie mette a disposizione dei suoi ospiti una Guida Ambientale Escursionistica che offre un programma settimanale di escursioni o ciaspolate verso laghi, cime, alpeggi, sentieri storici, percorsi dei Walser e colli. Durante la stagione invernale si organizzano tutte le mattine transfer per la partenza degli impianti sciistici di Champoluc.
La vita del villaggio è la vera attività di interesse per il visitatore, che qui diviene abitante temporaneo alla scoperta del modo di vivere degli antenati, delle collezioni di oggetti di vita quotidiana, delle curiosità della vita alpina rurale, pastorale e contadina e della natura silenziosa che lo circonda.Gli chalet sono prenotabili interamente ma vi è anche la possibilità di soggiornare nelle camere del corpo centrale.
Dormire in un “rascard” significa fare un viaggio nel tempo godendo però di tutti i comfort che il presente sa offrire. 1800 metri di altitudine separano il contemporaneo dall’antico. E una volta varcata la soglia di queste costruzioni storiche, si percepisce la storia preservata dal restauro. In queste antiche case il remoto si fa reale attraverso i legni rinnovati ancora intatti, le pietre tipiche della Valle, gli oggetti delle attività alpine, gli accessori di uso comune delle epoche che questi luoghi hanno vissuto.
I “rascard” sono costruzioni tipiche della Val d’Ayas realizzate con tronchi di pino, abete e larice, squadrati o solo scortecciati, incastrati ad intaglio alle estremità. Queste costruzioni erano adibite un tempo esclusivamente alla conservazione dei cereali e furono pensate in modo da evitare la formazione di umidità e l’attacco dei roditori. Il rascard è sostenuto da una serie di “funghi”, dei pilastrini di legno alti circa 70 cm, interposti lungo il perimetro da una serie di lose sporgenti rispetto alle murature della base, al di sotto delle quali si realizza una fascia di intonaco fine alta circa 40 centimetri. Al piano inferiore si trovano la stalla e la cantina e in quello intermedio l’abitazione vera e propria, composta da due locali ben distinti, la “majòn” e il “péillo” abitati in estate. Nei mesi invernali, per difendersi dal freddo, la famiglia si trasferiva nel “gabenet”, uno spazio all’interno della stalla dove in pochi metri quadrati erano riunite le principali funzioni abitative. La zona riservata alle persone era situata nella parte più illuminata, a fianco della porta e vicino alle finestre, ed era separata dalla zona destinata agli animali mediante una bassa parete in tavole di legno, utilizzate anche per rivestire i muri e il pavimento. Una stufa in ghisa per cuocere le vivande, i secchi dell’acqua in un angolo, un tavolo a ribalta per risparmiare superficie, una panca e una cassapanca appoggiate ai letti contro le pareti, le lucerne a petrolio e qualche mensola costituivano l’arredo del “gabenet”, dove la gente viveva per qualche mese all’anno, preferendo l’inconveniente della coabitazione con il bestiame alle basse temperature.
Nel cuore della Valle d’Aosta, baciata dalla seconda catena più alta delle Alpi, la Val d’Ayas è una valle ampia e verdeggiante che si alza da Verrés seguendo le acque del torrente Evançon.D’estate è una vera e propria palestra a cielo aperto per escursioni in giornata, trekking, mountain bike, trail running, arrampicata, alpinismo e attività outdoor.D’inverno si trasforma in un internazionale punto di riferimento per lo sci, allargando i propri orizzonti in centinaia di km di piste attraverso il comprensorio Monterosa Ski. Sciando si raggiungono i ghiacciai del Monte Rosa a oltre 3.200 metri d’altezza, fino a valicare i confini della Regione per finire in Piemonte. Il Monte Rosa è uno scenario incontaminato e selvaggio che domina l’orizzonte a nord della Val d’Ayas dai suoi 4.600 metri d’altitudine. Un insieme di creste e vette che dona luce e contrasti a pinete e pascoli.Per la sua bellezza incontaminata e per l’autenticità conservata, la Val d’Ayas è stata scelta come ambientazione per le riprese del film “Le otto montagne”, tratto dal libro bestseller e Premio Strega di Paolo Cognetti, Premio della Giuria al Festival di Cannes e vincitore come Miglior Film ai David di Donatello.
A Mascognaz è possibile vivere la montagna in modo completo e contemplarla nella sua vera essenza. Colori, profumi, bellezza e incanto si rincorrono lungo i pendii del Monte Rosa, dando ancora senso a una parola di cui stiamo perdendo il significato: natura. Ma la natura per essere amata ha bisogno di rispetto e l’ambizione del Dott. Paolo Vitelli è oggi di rendere Hotellerie de Mascognaz un villaggio autosufficiente sul piano energetico, utilizzando energia rinnovabile.Come? Non attraverso l’utilizzo tradizionale dei pannelli fotovoltaici, incompatibile con l’architettura del villaggio. Ma installandoli altrove. L’idea è quella di sistemare monoliti e cubi fotovoltaici disseminandoli nel villaggio: veri oggetti d’arte inseriti nella natura. Inoltre, verranno sistemati in aree non visibili, ulteriori pannelli fotovoltaici nascosti fra la vegetazione oltre ad una mini centrale idroelettrica che utilizzerà l’acqua del torrente attiguo al villaggio riversandola nello stesso, senza il minimo impatto ecologico. A breve, la Regione Valle d’Aosta, dimostratasi favorevole a questo intervento che unisce cultura e natura, darà il suo consenso permettendo così al progetto di prendere vita.Come verrà utilizzata l’energia?In primo luogo verrà potenziato il sistema di riscaldamento geotermico che farà così a meno della corrente della cabina elettrica. In seconda istanza, verrà installata una cucina di ultima generazione che nonostante sia ad induzione, consumerà un terzo dell’attuale energia.Infine, il punto più eclatante e probabilmente più gradito dagli ospiti dell’hotel: i veicoli attualmente utilizzati, ovvero motoslitte, fuoristrada e quad, verranno sostituiti da equivalenti veicoli elettrici che potranno essere usati autonomamente anche dagli ospiti del villaggio, e che oltre a non emettere CO2 non produrranno alcun rumore, facilitando ulteriormente la vita della fauna locale.