Medina, la città “Illuminata”
L’11 marzo è iniziato il Ramadan, il mese del digiuno rituale, il nono mese del calendario islamico, periodo sacro per i musulmani in tutto il mondo, durante il quiale i credenti praticanti osservano il digiuno dall’alba al tramonto, astenendosi dal cibo, dalle bevande, dal fumo e da altri piaceri fisici, come un atto di devozione e auto-purificazione, un periodo di riflessione spirituale, rafforzamento della fede e solidarietà tra i membri della comunità.
Le famiglie si riuniscono per condividere pasti speciali prima dell’alba (Suhur) e dopo il tramonto (Iftar), rompendo il digiuno sempre prima con un dattero a cui segue un pasto abbondante e nutriente consumato in compagnia.
Il pellegrinaggio, o Hajj, è uno dei pilastri fondamentali dell’Islam, da compiere obbligatoriamente almeno una volta nella vita qualora il fedele abbia le capacità fisiche ed economiche necessarie per affrontare il viaggio.
È un viaggio, infatti, interiore e esteriore, un momento di riflessione e purificazione dell’anima, oltre ad una testimonianza tangibile dell’unità della ummah, la comunità islamica globale, riunita nella ricerca della presenza divina.
È un’esperienza sacra che porta milioni di fedeli da tutto il mondo a compiere un viaggio spirituale verso luoghi santi della fede islamica, la Mecca e la Medina. I fedeli devono registrare il loro viaggio sulla piattaforma Nusuk – dall’arabo “sacrificio”, rappresenta l’atto di consacrarsi a Dio attraverso il pellegrinaggio e le sue cerimonie.
L’Arabia Saudita è da sempre la culla dell’Islam: le due principali città sante, infatti, sono
oggetto di fortissimi flussi legati al turismo religioso da tutto il mondo.
Un tempo i fedeli si recavano nel Paese unicamente per compiere il pellegrinaggio rituale, con l’apertura della destinazione al turismo internazionale a partire dal 2019, quello che una volta era considerato come un viaggio puramente rituale si è trasformato in un viaggio di piacere e scoperta per tutti i musulmani che desiderano visitare il Paese e la sua offerta turistica.
Ma non è tutto: lo slancio innovativo e culturale che l’apertura dei confini ha portato si traduce anche per i visitatori internazionali: infatti, se fino a un paio di anni fa (2021) l’ingresso alle città sante era riservato solo a chi professava la fede islamica e il pellegrinaggio, oggi una di queste, Medina, è visitabile anche dai turisti e ancora in pochi hanno avuto il privilegio di vivere la sua spiritualità di persona.
Medina, la “Città Illuminatissima” e luogo di pellegrinaggio fondamentale dopo La Mecca, offre un’esperienza unica che fonde la ricchezza della tradizione islamica con l’ospitalità e la bellezza dei suoi luoghi.
Durante il soggiorno a Medina, è possibile partecipare a un tour guidato della città, organizzato da esperti locali che conoscono profondamente la storia e la tradizione di questo luogo sacro: per chi desidera esplorare l’Arabia Saudita, Medina è una tappa fondamentale da inserire nell’itinerario ed è situata in una posizione strategica per visitare l’intera regione.
Una volta a Medina, non si può non far visita ai principali monumenti islamici che custodiscono l’intera storia di una cultura: tra questi, le sette moschee che si trovano nel sito della Battaglia di Al-Khandaq (la Trincea), a ovest del Monte Sela. In realtà, si tratta di sei moschee, ma vengono contate “sette” perché viene inclusa anche la Moschea di Al-Qiblatayn.
Qui le elenchiamo in ordine da nord a sud, secondo la loro posizione: Moschea Al-Fateh, Moschea Salman Al-Farisi, Moschea Abu Bakr Al-Siddiq, Moschea Umar ibn Al-Khattab, Moschea Ali ibn abi Talib e Moschea Fatima: tutte sono visitabili unicamente dall’esterno per permettere ai fedeli di professare le preghiere e i rituali, rispettando la loro fede.
La Moschea del Profeta, uno dei siti più sacri dell’Islam, è una delle motivazioni per visitare la città: per i non musulmani, si può arrivare fino al cancello di ingresso –oltre il quale inizia lo spazio sacro (haram) non valicabile – e rimanere ad osservare il lento passaggio dei fedeli nella sua ampia piazza, dove grandi ombrelli meccanici vengono aperti per proteggere dall’eccessivo sole o dalle intemperie.
La tomba del Profeta è custodita qui, il luogo è riconoscibile grazie alla cupola verde, colore ufficiale dell’Islam, che svetta nel cielo di Medina.
La visita alla citta’ può proseguire con la Masjid Al-Qiblatayn, nota anche come la Moschea delle due Qibla: famosa questa perché durante il periodo della vita del Profeta, la direzione della preghiera (qibla) fu cambiata da Gerusalemme a La Mecca.
Successivamente, il percorso può proseguire per l’ultima visita ad un sito religioso, verso la Masjid Quba, la prima moschea costruita nell’Islam. Per concludere la giornata, il Monte Uhud, un luogo storico legato a una delle battaglie più importanti della storia dell’Islam.
Esplorare la ricchezza spirituale dell’Arabia Saudita e lasciarsi trasportare dalla bellezza della “città illuminata” è un’esperienza unica, ancora vissuta da pochi.