“Ungaretti poeta e soldato”, spettacolo teatrale

Il soldato Giuseppe Ungaretti

Si intitola “Ungaretti poeta e soldato. Il Carso e l’anima del mondo”, lo spettacolo teatrale di e con Marco Goldin, che dal 10 di aprile percorrerà, in cinque tappe, il Friuli Venezia Giulia.

Si partira’ come detto il 10 aprile dal Teatro Comunale “Giuseppe Verdi” di Gorizia, a cui seguira’, l’11 aprile Tolmezzo, al Teatro Comunale “Luigi Candoni”; a seguire, il16 aprile, sara’ la volta di Monfalcone, al Teatro Comunale “Marlena Bonezzi”; quindi, il 17 aprile, lo spettacolo si trasferira’ a al Teatro nuovo “Giovanni da Udine” di Udine, per concludersi il  23 aprile a Pordenone, al Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”.
Unica tappa fuori regione, quella del 15 aprile, a Treviso, al Teatro Comunale “Mario Del Monaco”, come omaggio alla città natale di Marco Goldin.

L’ingresso per tutte le date è gratuito, come voluto dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dai Comuni di Gorizia e Monfalcone che sostengono lo spettacolo.
Prenotazione obbligatoria su
www.biglietto.lineadombra.it

Marco Goldin

Marco Goldin, negli 80 minuti dello spettacolo, ripercorrerà la storia di Giuseppe Ungaretti sul Carso, tra letteratura, storia, luoghi e pittura, tema cui, dal 26 ottobre 2024 al 4 maggio 2025, sarà dedicata una originalissima doppia mostra a Gorizia, al  Museo Civico di Santa Chiara e, in parallelo, “Da Boccioni a Martini. Arte nelle Venezie al tempo di Ungaretti sul Carso”, a Monfalcone, nella Galleria Comunale d’arte contemporanea.

Antonella Ruggiero

Tornando allo spettacolo, il prologo sarà affidato alla voce straordinaria di Antonella Ruggiero, superba interprete di tre canzoni i cui testi sono stati scritti da Marco Goldin su musiche di Remo Anzovino: i brani (due dei quali inseriti nel prologo), serviranno a far entrare lo spettatore nel mezzo del racconto teatrale e ciò avverrà attraverso l’espediente narrativo di una madre che, in brevi scene, che corrispondono alle canzoni, si rifarà alle lettere, immaginarie, che il figlio le manda dai luoghi delle battaglie sul Carso.

Una madre che aspetta in Calabria, davanti al mare, il ritorno di quel figlio dalla guerra: dalla Calabria, perché una parte preponderante dei commilitoni di Ungaretti, nella sua brigata Brescia (diciannovesimo reggimento, definito il “reggimento calabrese”), provenivano proprio da lì e comunque dal meridione d’Italia.

L’intento registico di Goldin non è di puntare, in questa parte dello spettacolo, sulla tragicità della guerra, e piuttosto sugli aspetti di liricità diffusa colti nel paesaggio, a cominciare da quello stellato notturno e dal mare, aspetti che insieme hanno a che fare con la memoria e la sperata previsione di un diverso futuro: Marco Goldin racconterà quindi sul palcoscenico la storia del soldato Giuseppe Ungaretti dal momento del suo arrivo al fronte alla fine del 1915.

Remo Anzovino

Remo Anzovino ha scritto le musiche originali e le eseguirà dal vivo al pianoforte, mentre Gilberto Colla leggerà, nei momenti a ciò riservati, in una sorta di ansa sinuosa, alcune delle poesie de Il porto sepolto, libro che sarà parte importante di tutta l’azione teatrale, tra fisicità e spirito.

Come in tutti gli spettacoli di Marco Goldin – e si ricordi solo a titolo di esempio quello recente, assai fortunato, sugli ultimi giorni di Van Gogh con le musiche di Battiato – una parte fondamentale l’avrà l’aspetto visivo, con le strabilianti animazioni e i montaggi curati da Alessandro Trettenero, su uno schermo di 6×3 metri che dominerà il palcoscenico.

Parte visiva che comprenderà tante tracce storiche, tra filmati d’epoca e fotografie. Ma poi immagini di enorme suggestione appositamente girate negli ultimi mesi con i droni sul Carso, e lungo l’Isonzo, nelle varie stagioni dell’anno, così da collocare dal punto di vista geografico la storia di Ungaretti poeta e soldato proprio sul Carso, tra le trincee della prima linea, sul monte San Michele, e la retrovia.

Gilberto Colla

Questi veri e propri mini-film contemporanei verranno spesso associati ai quadri che dodici pittori italiani hanno dipinto, dopo avere percorso e ripercorso, nello scorso autunno, i sentieri tra il San Michele e l’Isonzo, sulle tracce del grande poeta. Dedicati quindi, quegli stessi quadri, proprio ai luoghi di Ungaretti sul Carso, come si vedrà nelle mostre dell’autunno 2024 a Gorizia e Monfalcone.

Poi naturalmente nello spettacolo si farà ricorso a immagini dello stesso Ungaretti, sia sue fotografie storiche, sia disegni e quadri che sempre quei pittori hanno realizzato. Tutto questo armonizzato in un linguaggio, insieme tecnologico e poetico, di continue transizioni, animazioni e movimenti di camera anche all’interno delle opere dipinte, attraverso la mano sapiente di Alessandro Trettenero.

Nello spettacolo teatrale ci saranno quindi parti di puro racconto, parti di racconto accompagnato dalla musica, così come accadrà per le letture delle poesie, poi anche parti di musica in solo, suonata da Remo Anzovino su un nuovissimo Steinway gran coda. Con la partecipazione anche di Diego Cal, con la sua tromba.
Il finale sarà una sorpresa di fortissima suggestione.