Incanto e fatica nelle Crete senesi
Le Crete senesi viste attraverso tecniche artistiche diverse per raccontare una bellezza paesaggistica amata da secoli e il patrimonio sociale e culturale legato alla mezzadria e alla durezza del lavoro: sono loro le protagoniste assolute della mostra ‘Incanto e fatica nelle Crete senesi’, in programma a Serre di Rapolano – borgo in provincia di Siena arroccato su una collina a ridosso di un varco che si apre tra la valle del Sentino e l’Ombrone, dove, sin dall’antichità veniva estratto un travertino tra i più pregiati – dal 27 settembre al 30 agosto 2025 in due location di eccezione, il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio cheb ospiterà 40 dipinti in gran parte mai esposti in arrivo dai depositi della Banca Monte dei Paschi di Siena e dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, firmati da grandi autori dal ‘900 a oggi da Dario Neri a Renato Guttuso fino ad artisti contemporanei, mentre il cinema teatro ‘Giuseppe Verdi’, recentemente riqualificato, accoglierà la proiezione di filmati storici e videoart oltre agli scatti di 4 fotografi contemporanei: la mostra, curata da Anna Maria Guiducci, è promossa dal Comune di Rapolano Terme in collaborazione con Visionaria e Fondazione Musei Senesi e le due location saranno aperte durante il fine settimana.
La mostra ‘Incanto e fatica nelle Crete senesi’ ruota attorno alla bellezza inconfondibile del paesaggio delle Crete senesi, “portatore d’incanto” fra i più rappresentati dai pittori dal Quattrocento a oggi, e ne valorizza al tempo stesso l’elemento umano e l’aspetto lavorativo che per secoli ha visto protagonisti tanti uomini e donne con la mezzadria.
Il risultato è un viaggio attraverso dipinti, filmati storici, scatti fotografici e videoart per raccontare non solo il fascino paesaggistico di questo territorio e delle sue inimitabili “biancane” ma anche il duro e aspro lavoro su queste colline che ne ha caratterizzato lo sviluppo antropologico.
A rendere ancora più uniti i due temi è il dialogo fra il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio e il cinema teatro ‘Giuseppe Verdi’, edifici lontani per epoca di costruzione ma legati dalla loro importanza per la storia di Serre di Rapolano, pronti ad accogliere chi vorrà scoprire la singolarità e il fascino elegante del borgo.
Il Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio accoglierà 40 dipinti dedicati ai paesaggi delle Crete senesi e ad alcuni particolari che li rendono unici con una raccolta preziosa e in gran parte poco conosciuta: le opere provengono, infatti, dai depositi della Banca Monte dei Paschi di Siena e dalla Pinacoteca Nazionale di Siena, che partecipa all’evento con il prestito delle preziose pitture di Renato Guttuso ispirate dalla campagna nei dintorni della città e donate alla famiglia dell’amico Cesare Brandi nel 1938 per ringraziarla dell’ospitalità nella villa di Vignano.
Insieme a Guttuso, sarà possibile ammirare le opere di Dario Neri, Otello Chiti, Aldo Marzi, Vittorio Zani, Roberto Corsini e Vittorio Giunti, a cui si uniranno i contemporanei Carlo Pizzichini, Franca Marini e Luca Bellaccini: l’esposizione sarà arricchita da due bassorilievi di Alberto Sani, scultore autodidatta scoperto e valorizzato da Dario Neri, e proporrà un itinerario culturale composto da linguaggi stilistici eterogenei pronti a conquistare il pubblico con opere in larga parte mai esposte.
Il cinema teatro ‘Giuseppe Verdi’ ospiterà, invece, un omaggio alle Crete senesi e al lavoro nei campi dal passato ai giorni nostri attraverso gli scatti di 4 fotografi contemporanei – Davide Borghi, Marco Bruttini, Alessio Duranti, Marco Muzzi – pronti a raccogliere il testimone dei pittori protagonisti al Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio per continuare a raccontare l’unicità e la bellezza paesaggistica e sociale di queste colline brulle e biancastre.
L’esposizione dei fotografi sarà arricchita dall’opera audiovisiva curata dall’artista inglese Jacqueline Tune per raccontare la particolarità paesaggistica delle Crete e l’elemento umano che l’ha caratterizzata nei secoli attraverso le voci di alcune persone che hanno vissuto l’ultimo periodo della mezzadria.
L’allestimento nel cinema teatro ‘Giuseppe Verdi’ conta su un’attenta ricerca svolta in collaborazione con il Museo della Mezzadria senese di Buonconvento, che ha messo a disposizione i suoi materiali visivi d’archivio dedicati al lavoro nelle campagne senesi tra Ottocento e Novecento.